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La Grotta di Rio Martino a Crissolo

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La Grotta di Rio Martino di Crissolo, una delle più importanti grotte del Piemonte e Riserva Naturale del Parco del Monviso.

A Crissolo, in alta Valle Po, si trova una delle più importanti grotte del Piemonte, Riserva Naturale del Parco del Monviso ed inserita nelle Zone Speciali di Conservazione. Si tratta della Grotta di Rio Martino, una cavità naturale il cui ingresso è situato ad una quota di 1530 m, sulle pendici di Rocca Granè.

Questa cavità ipogea è formata da sale, pozzi e gallerie scavate e collegate tra di loro grazie all’azione impetuosa delle acque dei torrenti subglaciali che, nel corso dei millenni, si sono infiltrate scavando diversi livelli di cavità sotterranee.

La Grotta di Rio Martino è composta da un ramo inferiore lungo 530 metri e da un ramo superiore, non accessibile al pubblico che raggiunge invece circa 300 metri di sviluppo.

Solo il ramo inferiore è quindi aperto e attrezzato per la visita e, al suo interno, una fresca temperatura di 5°C costanti accompagna il visitatore lungo il percorso che termina nel “salone” del Pissai dove il Rio Martino precipita dalla volta formando una cascata alta più di 40 metri. Qui è impossibile non rimanere affascinati da tale forza della natura!

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La Grotta di Rio Martino possiede un importante valore ecologico in quanto ospita una fauna rara ed estremamente specializzata. Al suo interno vivono infatti ben 10 diverse specie protette di Chirotteri (pipistrelli). La specie più numerosa è il Barbastello di cui sono stati censiti oltre 350 esemplari in ibernazione e rappresentano la più importante aggregazione invernale della specie attualmente nota in Italia.

Proprio per questo motivo la grotta non è visitabile nel periodo invernale, in modo da salvaguardarne e tutelarne la specie. In inverno, infatti, i Chirotteri si trovano all’interno della grotta in ibernazione e le variazioni ambientali causate dalla presenza dell’uomo nella grotta potrebbero causarne il risveglio anticipato dal letargo e provocarne anche la morte.

La nostra visita all’interno della Grotta di Rio Martino.

Al nostro arrivo a Crissolo, presso il punto di ritrovo comunicatoci dall’Associazione Vesulus al momento della prenotazione, troviamo ad attenderci Alder, la guida che ci accompagnerà all’interno della grotta. Le visite in grotta sono infatti possibili solo su accompagnamento di una guida naturalistica qualificata su prenotazione (consigliate almeno 24 h di anticipo). 

Ci viene fornito un casco e la pila frontale e ci viene raccomandato di indossare scarponcini impermeabili, pantaloni lunghi, maglia in pile e giacca impermeabile. Per l’ingresso in grotta sono anche indispensabili dei guanti impermeabili in quanto, toccando a mani nude le formazioni calcaree presenti all’interno, ne danneggeremmo la loro struttura.

Ci attendono circa 30 minuti di cammino lungo un sentiero che sale il versante destro orografico della valle attraverso un fitto bosco di latifoglie e che ci conduce esattamente all’ingresso della grotta a quota 1530 m. Qui ci viene spiegata la storia di questa magnifica grotta e l’importanza della biodiversità presente al suo interno. 

È finalmente giunta l’ora di entrare ed immergersi nelle viscere della Grotta di Rio Martino, percorrendo i 530 metri del ramo inferiore. Ci attende un percorso in parte attrezzato con comode passerelle e funi di protezione nei punti più esposti.

Dopo un primo tratto di lungo “ramo fossile”, il successivo percorso si sviluppa seguendo il corso d’acqua sotterraneo che ha dato vita alla cavità carsica. Durante il percorso incontriamo magnifiche sale come la “Sala dell’Alabastro” e spettacolari formazioni calcaree come “il Vescovo”, “il Frate” e “la Monaca”, stalattiti e stalagmiti formatesi nel corso dei millenni dalla deposizione del carbonato di calcio contenuto nell’acqua.

Durante la visita scopriamo anche che molte delle concrezioni stalattitiche e stalagmitiche, negli anni in cui la grotta era ad accesso libero, sono state rovinate e irrimediabilmente danneggiate. Un danno enorme per un ecosistema così fragile.

Dopo alcuni saliscendi, giungiamo all’imponente Cascata del Pissai, all’interno del “Salone del Pissai”, forse il luogo più spettacolare della grotta!

Qui, in primavera, è impossibile rimanere asciutti a causa della grande quantità di acqua nebulizzata dalla cascata, gonfia per via della fusione delle nevi sui pendii soprastanti. Noi siamo stati in visita alla Grotta di Rio Martino dopo un lungo periodo di piogge e la cascata era gonfissima d’acqua e non siamo riusciti ad avvicinarci come di consueto ma, in compenso, siamo riusciti a bagnarci dalla testa ai piedi.

Il “Salone del Pissai” è il punto terminale del percorso di visita e quindi, terminate le foto di rito, non ci resta che ripercorrere il percorso dell’andata e ritornare così all’ingresso della grotta. 

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Visitare la Grotta di Rio Martino è stata per me un’esperienza unica e assolutamente da non perdere se si viene in Valle Po.

Ringraziamo ancora una volta Vesulus e la nostra guida Alder che ci ha accompagnati in questa magnifica avventura e ci ha permesso di scoprire una parte un po’ nascosta di questo fantastico territorio.

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Per ulteriori informazioni su giorni di apertura, orari e modalità di visita ti consiglio di consultare il sito dell’Associazione Vesulus.

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