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Una vista a 360° dal Colle del Colombardo

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Il Colle del Colombardo è un valico alpino a quota 1888 m che collega la Val di Susa con la Val di Viù, ovvero Condove con Lemie. Il Colle è raggiungibile quindi da due vallate differenti attraverso una strada sterrata.

A dominare il Colle vi è il Santuario della Madonna degli Angeli, un Santuario alpino collocato sul luogo in cui nel XVII secolo sorgeva già un pilone votivo.

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Se vuoi partire dalla Val di Susa potrai decide di seguire il sentiero o la strada carrozzabile, adatta anche a essere percorsa in 4×4 o in mountain bike. Per percorrere il sentiero dovrai invece raggiungere Pratobotrile (a 8 chilometri da Condove), lasciare l’auto nei pressi della chiesa del paese e seguire il sentiero n. 569 che ti porterà a destinazione in circa 2.30 – 3 ore. Se invece preferisci percorre la strada carrozzabile dovrai partire da Prato del Rio (Condove) e seguire la Strada Comunale Colle dell’Alpe per circa 11 km.

Noi per la salita al Colle del Colombardo siamo partiti dalla Val di Viù, ovvero dalla frazione Sant’Antonio di Lemie. Subito dopo aver raggiunto Forno di Lemie, si prosegue in auto imboccando una deviazione sulla sinistra seguendo l’indicazione per Sant’Antonio. Si prosegue in auto per circa 3,6 km e, subito dopo la frazione Borgialetto, si trova un piccolo spiazzo a bordo strada in cui poter parcheggiare.

Per comodità puoi impostare qui il navigatore.

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Da questo punto in poi la strada potrebbe anche essere percorsa in 4×4 o con una macchina abbastanza alta anche se il fondo non si presenta in ottime condizioni.

Da qui all’arrivo al Colle del Colombardo ci attendono circa 6 km di strada sterrata. 

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Procediamo sempre seguendo la strada sterrata in costante ma lieve salita che attraversa freschi boschi e alcuni alpeggi. La pendenza non è mai eccessiva, in compenso i tornanti non mancano. 

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Superato un rio, l’ultimo tratto si apre e spiana leggermente, finalmente iniziamo ad intravedere l’arrivo: la Cappella Madonna degli Angeli che domina l’intero Colle del Colombardo. 

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Sul Colle del Colombardo la prima cappella venne costruita intorno al 1705 per volontà di Giovanni Battista Giorgis ed inglobava il pilone votivo originario.

La cappella venne ricostruita ed ampliata fra il 1689 e il 1879, grazie all’interessamento dei parroci di Mocchie. Venne in seguito abbattuta nel 1869 per far spazio all’attuale santuario, eretto fra il 1870 e il 1905 dalla parrocchia di Lajetto (Condove).

Il termine Colombardo trae forse origine dal vento proveniente dalla pianura piemontese, un tempo chiamata Lombardia, o dal popolo dei Longobardi che, fino alla sconfitta del 773 contro Carlo Magno, dominava la Valle di Susa.  Altro pensiero vuole invece il termine Colombardo provenire dalla vocazione del valico, luogo di passaggio dei mercanti medievali, i “lombardi”.

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Nelle giornate particolarmente limpide e serene, la vista spazia dalle cime della Valle d’Aosta al Monviso fino, più a sud, alle Alpi Marittime e con attenzione si riescono a scorgere i Laghi di Avigliana e la Sacra di San Michele.
Un vero angolo di paradiso! Ci sediamo nell’erba e rimaniamo in silenzio ad ammirare il panorama.

Per il ritorno segui la stessa via percorsa all’andata.

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CURIOSITA’:

Nell’anno 2017, nel corso di alcuni lavori di manutenzione di un pascolo posto nei dintorni del Colle del Colombardo, sul versante di Lemie, fu ritrovato un manufatto in pietra. Si tratta di una pietra di confine (o cippo), posata per segnare appunto il confine tra il Comune di Mocchie e quello di Lemie.

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Le pietre di confine, nate in epoca romana, si diffusero in tutta Europa dal Medioevo sino al XVIII secolo per marcare i confini tra diverse proprietà o tra Comuni. Quella qui presente sul Colle del Colombardo (in prossimità di una bacheca illustrativa) reca la data 1877, anno della legge forestale del Regno d’Italia. 

In origine la pietra era posta sul versante rivolto verso Lemie e la valle di Lanzo, dove ancora oggi passa il confine catastale tra Condove e Lemie. Dopo il ritrovamento, le Amministrazioni Comunali, hanno deciso di sistemare la pietra nei pressi della congiuntura delle due strade, come simbolo di amicizia tra i due Comuni. 

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8 risposte

  1. Ciao Monica, mi potresti mandare questa traccia? Al momento ho solo due ore di autonomia 😂, ma grazie a te mi sto allenando per percorsi più lunghi ed impegnativi. Quello che mi piace del tuo sito, è la possibilità di fare svariate salite, grazie alle tue precise indicazioni e alla possibilità di scelta del percorso più adatto.

  2. Ciao Monica, potresti gentilmente inviarci la traccia per il Colle del Colombardo?
    Grazie! Ti chiediamo se si può anche arrivare con un ‘auto un po’ bassa (per il Miserin, partendo dal Dondena, dove la strada sterrata è piena di avvallamenti per gli scoli d’acqua, siamo arrivati con fatica per darti un ‘idea) magari da Condove, se la strada è migliore. La stessa informazione ci servirebbe per il rifugio La Riposa del Rocciamelone, grazie mille se puoi aiutarci!

  3. Ciao Monica, grazie grazie grazie!! Mille volte grazie! Con i tuoi itinerari stiamo scoprendo la bellezza unica e ineguagliabile della montagna :la sua pace, i suoi panorami sconfinati, il fresco, i paesaggi, le nostre bellissime Valli e i colli con la vista stupenda. Il tuo sito è oro. Le descrizioni sono precise e affidabili. Ci hai aperto un mondo e condividiamo le nostre passeggiate/escursioni con i nostri amici, facendo conoscere i tuoi itinerari. Grazie davvero per tutto ciò che fai, Emanuele e Silvia

    1. Che piacere che mi fanno le tue parole! Grazie a voi che mi seguite e che mi date sempre nuovi stimoli! Hai ragione, le nostre montagne sono bellissime e alle volte bisognerebbe proprio sapersi fermare, rallentare e godere appieno della natura che ci circonda! Dai, un giorno magari ci incontreremo lungo qualche sentiero! Oppure, se vi fa piacere, vi aspettiamo ad una delle nostre escursioni guidate!
      A presto! Monica

  4. Sto imparando a conoscere e stimare la montagna dai tuoi bellissimi articoli. Non ho mai amato molto allontanarmi dal mare, e sono profondamente pigra per poter affrontare percorsi come i vostri, ma spero di poter a fare i miei timidi passi di trekking non appena riapriranno le regioni. Incantevole questo paesaggio, ed è proprio questo che stimola e incoraggia a salire!

    1. Grazie, mi fa molto piacere! Hai ragione, quando arrivi in cima sei talmente soddisfatto che dimentichi tutta la fatica fatta e scopri che ne è valsa veramente la pena! Inizia pian pianino, se ti piace la montagna troverai sicuramente dei facili itinerari o semplici camminate! A presto!

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